mercoledì 15 novembre 2017

RESOCONTO DEI LAVORI DI GRUPPO

LABORATORI DEL POMERIGGIO
Sulla base di un fatto di cronaca relativo all’esistenza di un sito internet, che possiede un data base in cui si possono trovare foto e video pornografici di ragazzi/e e bambini/e in pose equivoche, e che si chiama: Bibbia 3.0, viene presentato un video tratto da Fanpage.it, sito di approfondimento e denuncia, in cui viene mostrata la testimonianza di una ragazza che si è trovata, suo malgrado, con le sue foto pubblicate su questo sito, messe a sue insaputa dall’ex fidanzatino.
https://youtu.be/ByihORTYOSM


A seguire, dopo la divisione in gruppi, viene presentato un caso (reale) su questo tema. 

  Vengono in consultorio 2 genitori di 44M e 40F con un problema relativo ai figli di 15 anni m e 12 anni F. Si sono accorti  che il ragazzo stava in continuazione sullo smartphone  invece di uscire, fare compiti etc.. e riceveva continue chiamate da compagni, amici e alle volte da sconosciuti. Lui aveva un fare misterioso si isolava quando parlava a telefono  e lo hanno sentito parlare di prezzi e di euro.
Temendo che si fosse impelagato in un gir o di droga, con uno stratagemma hanno controllato il telefono del figlio mentre dormiva.
Accendendolo hanno scoperto che vi erano centinaia di foto di compagne di scuola e di amiche, in pose osè o mentre erano al bagno della scuola.
Sconvolti da ciò, hanno confrontato il figlio il giorno dopo, avendo una discussione molto accesa, in cui il figlio ha dichiarato di non fare nulla di male e che oggi è tutto permesso.
Lo hanno messo in punizione,
Angosciati chiedono aiuto per sapere come muoversi.

Il lavoro di gruppo si è svolto  in un clima di impegno e interesse da parte dei presenti. I gruppi si sono costituiti secondo una pluriprofessionalità come nelle equipe consultoriali. Al termine in assemblea si sono condivisi le seguenti riflessioni sulla base degli stimoli proposti.

Prima domanda : Come ti sei sentito nell’ Ascolto attivo dei casi? Qualcosa ti ha creato risonanza o imbarazzo? Sono stati evidenziati: lo stupore di fronte a una realtà inaspettata e imprevedibile, il contrasto di avere davanti la vita di un ragazzino e l’oggettiva realtà di un problema molto più grosso di lui (in cui si è messo forse solo per leggerezza), la percezione di inadeguatezza, impotenza, solitudine, la risonanza con la situazione dei propri figli adolescenti, la presa di consapevolezza di valori diversi, tenerezza.

Quale emozione si è mossa dentro di te? Sono emerse: paura, rabbia, dispiacere, smarrimento, compassione per il ragazzo, partecipazione empatica al dolore dei genitori, tenerezza.

Che tipo di problema ritieni che sia stato  portato in consulenza: la richiesta di un sostegno alla genitorialità, il senso di impotenza per cui i genitori chiedono di essere accompagnati a scoprire una comunicazione intergenerazionale efficace, un disorientamento verso una dipendenza  da internet e sesso da loro non sospettato. Viene evidenziato che forse la domanda nascosta potrebbe essere: che tipo di coppia genitoriale siamo se nostro figlio è cosi…  cosa ci può essere sotto un comportamento per loro imprevedibile e inaccettabile.. portata  anche forse la speranza in una bacchetta magica.

Su quale risorsa il consulente può contare per affrontare il problema portato dal cliente? : rimandare ai genitori che venire a chiedere aiuto è una scelta e una risorsa; evidenziare che essere genitori in un mondo che cambia richiede di trovare le parole, di affrontare le proprie emozioni, accogliendo e arginando il senso di smarrimento. Il consulente deve essere consapevole che è necessario  aiutare la coppia genitoriale a focalizzare il problema prioritario, trovare come parlare col figlio, spostarsi dal cosa fare a come essere, dare un senso al punire. L’aspetto importante, da espletare in equipe,  è capire le implicazioni giuridiche dei fatti raccontati, per partire da un dato di realtà.
Viene sottolineata in particolare il valore dell’ascolto e dell’accoglienza di fronte a chi pone in un primo colloquio un tema così coinvolgente, perché questo permetterà di offrire un luogo in cui si possono mettere confini a questa angoscia perché se ne può parlare.  

Su quali  risorse delle persone che chiedono  consulenza  si potrebbe contare?
La prima risorsa è il fatto che sono venuti in coppia, mossi dalla capacità di mettersi in discussione, evidenziando che non si sono nascosti le cose fra loro, invitarli a confrontare i rispettivi quadri valoriali e quelli della famiglia, il significato che si dà ai soldi, al loro uso, al sesso, al senso di una punizione, alla fiducia nella capacità di cambiare etc. 

E come potrebbero essere attivate ?
Chiedendo a loro di indicare quale atteggiamento potrebbe servire e confrontarsi fra loro, verificando i sentimenti che li bloccano e quelli che li aiutano nell’agire, cercando di attivare il loro adulto.  Aiutandoli a verificare se per loro o per il figlio  ci sono gruppi di impegno in questo campo nella scuola , nei gruppi che il ragazzo frequenta. Verificare la possibilità che il tempo che passano col figlio sia per comunicare la loro esperienza sull’uso dei soldi, sulla necessità di apparire piuttosto che sull’essere. Renderli consapevoli che del problema fa parte anche la sorellina di 12 anni e invitarli a prendersi cura di lei aiutandoli a capire cosa sta succedendo .

Come presenteresti in caso in Equipe
Raccontare all’equipe il contenuto del colloquio, come sono arrivati a fare questa scoperta,  con quali emozioni l’hanno vissuta, chi o cosa li ha spinti a venire in consultorio, come il/la consulente ha vissuto questo colloquio, chiedendo all’equipe un riscontro di feedback e l’integrazione per le connessioni relazionali e le eventuali conseguenze legali.

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